Il
14 aprile ho avuto il piacere di essere tra il pubblico di Un editore in Noir e, con queste righe, mi piacerebbe riassumere quanto è
accaduto.
Inizio dalla metà, in piena pausa caffè.
Al
bancone del bar siamo Dario Villasanta,
Francesco Mastrorilli ed io. Già vi vedo, non si tratta di una
barzelletta, ma di un serissimo – o quasi – report. Dario è
settato in modalità “Bianconiglio”e ci lascia appena appoggiata
la tazzina sul bancone, avrà già percorso un centinaio di
chilometri nello spazio di qualche metro quadrato per assicurarsi che
tutto vada per il verso giusto. Così rimango in compagnia di
Francesco.
Com'è
come non è, arrivo al punto in cui devo dire chi sono e cosa c'entro
io con l'evento.
Allora,
sono partito da molto lontano e non devo salire sul palco.
Per
fortuna sono preparato, ho studiato e conosco le risposte giuste per
staccare un voto che non abbassi la media, ma non recito la risposta
corretta, improvviso.
Sono
una persona con una doppia vita, se “dalle-alle” ho una vita
normale, nel resto del tempo sono un uomo vicino agli “anta” che
affronta la crisi di mezza età non comprandosi una decapottabile,
come fanno tutti, ma improvvisandosi scrittore.
Ora,
la mia non è stata una grande idea, con un bolide a quattro ruote
potrei sfrecciare sull'asfalto e, magari, far girare pure qualche
testa al mio passaggio, ma raccontare storie mi regala un'ebrezza
maggiore e costa sensibilmente di meno.
Sono a Bologna perché vengo a vedere da vicino degli scrittori, non attraverso il filtro dei social o nascosti dietro alle loro parole.
Che
vi devo dire? Ho avuto modo di conoscere delle belle persone, senza
fronzoli e atteggiamenti vari, sinceramente disponibili.
Se
pensate che sia piaggeria, allora cercate sul dizionario la
definizione di emozione… e vedete se riuscite a trovare da soli la
differenza, giusto per essere sgarbato con i malpensanti.
Che
faccio, mi metto a spendere parole per riassumere la mia buona
impressione? Magari cerco qualche sinonimo di bella persona,
professionale, disponibile e risolvo così la situazione?
Vi
assicuro che Carlo merita ogni singolo aggettivo che ho scritto, ma
credo che ognuno di noi debba essere giudicato per quello che fa e, a
tal proposito, vi invito a leggere i libri che pubblica.
Misurate
la qualità del suo “prodotto” e avrete la misura dell'uomo.
Bene,
torniamo a noi.
Rientrati
dalla pausa caffè, lo spettacolo inizia. Dario apre le danze con un
invidiabile cappello da jazzista e serve sul piatto due regali: la
video intervista a Loriano Macchiavelli e la lettera di Valerio
Varesi indirizzata a Carlo Frilli (la potete trovare nella pagina Facebook ufficiale della manifestazione), letta dal già citato Francesco
Mastrorilli, attore di cinema e teatro.
A
condurre l'appuntamento ci pensa Giusy Giulianini. Non sbaglia
nulla e riesce a dare il tempo e il ritmo giusto a ogni momento,
lasciando poco spazio alla noia e alla distrazione.
Degli autori e dei moderatori?
Ci
sarebbe molto da dire. Vorrei citarli tutti e lasciarvi le mie impressioni per ogni incontro, ma non voglio abusare del vostro tempo, così vi propongo un gioco.
Cercate di collegare il volto della foto
di gruppo ai nomi sulla locandina dell'evento, giusto per visualizzarli.
Poi, se volete sapere chi sono e cosa hanno da dire, leggete i loro libri e, se vi capita, andate alle presentazioni, non vi deluderanno.
E
arrivata l'ora dei saluti.
Grazie
di cuore agli organizzatori Giusy Giulianini, Dario Villasanta,
Stefano Zenarini e tutti gli scrittori che mi hanno dedicato un po'
del loro tempo.
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