Quando ero piccolo, se volete calcolare la mia età sappiate che la
mia infanzia è iniziata quindici minuti dopo l’estinzione dei primi dinosauri,
vivevo in un mondo senza cellulari e con moltissimi luoghi di ritrovo definiti sale
giochi.
Mi ricordo che all’epoca non moriva nessuno se non aveva una perenne
connessione ai social e, incredibile ma vero, le persone riuscivano a
incontrarsi dall’altro capo dell’Italia anche solo dopo una telefonata, senza
un milione di messaggi più o meno sgrammaticati.
Già, era un mondo duro quello ma siamo sopravvissuti. Ora non mi
spiego perché non riesco a tenere a mente gli orari di un negozio senza andare
a controllare almeno un paio di volte il sito o come non ritrovo più la strada
di casa se non seguo le indicazioni del navigatore.
Dicevo delle sale giochi. Esclusa la costante cappa di fumo, il
fatto che la data anagrafica di molti dei frequentatori raggiungesse a malapena
i diciotto anni e ci fosse una viva e variegata attività sociale, erano in
tutto qualcosa di molto simile alle tristi sale slot che infestano ogni singola
città dalle Alpi alla Sicilia.
Fu in uno di questi luoghi che sviluppai la mia passione per gli
incastri. Sì, ero uno di quelli che si rasava la paghetta settimanale a Tetris,
poi sono cresciuto e, quando avevo quasi completato la terapia per
disintossicarmi, ha iniziato a diffondersi Candy Crush Saga. Voi ridete, ma
l’infernale mania di spostare caramelle ha cancellato tutti i miei sforzi per
liberarmi dalla schiavitù videoludica.
Mentre gioco di nascosto da amici e parenti, non voglio che si
vergognino di me, mi sono imbattuto in un libro da “incastrare”: The Junkie
Quatrain, gli infetti di Baugh di Peter Clines.
Da dove partiamo? È ambientato a Los Angeles, per la precisione
dopo la pandemia con cui il morbo di Baugh ha trasformato la maggior parte del
genere umano in cannibali (altrimenti detti Tossici per la loro rassomiglianza
con gli individui in astinenza da puzzle arcade).
Sino a qua, tutto bene. Ora viene il bello.
The Junkie Quatrain contiene quattro vicende che hanno diversi
punti di contatto tra loro, ma se dovessi indicarvi il personaggio principale
vi direi che il ruolo se lo contendono il contagio e la città. Durante la
lettura vi verrà spesso da chiedervi: dove e quando si è diffuso il morbo e se
è possibile sopravvivere in un luogo del genere.
La risposta la potete trovare mettendovi in viaggio con due
ragazze che cercano un rifugio per la notte (Codipendente). Arruolandovi nella
squadra di razziatori su commissione che devono rifornire il sinistro palazzo
federale e il laboratorio medico che ospita (Predatore e Preda). Accompagnando
un brillante medico invitato a far parte dell’organizzazione medica
(Riservatezza), oppure condividendo la pazienza e la preparazione militare di
un cecchino (Strettamente professionale).
Dunwich li propone in quest’ordine, ma siete liberissimi di
mischiarli e leggerli come vi pare o lanciare dei dadi, seguendo il consiglio di Clines.
E così, se lo fate, verrete contagiati dalla insana passione per
gli incastri. Vi ritroverete a valutare se ogni nuova composizione è migliore
della precedente.
Già, perché per quanto impossibile può sembrare, a ogni riconfigurazione
le storie assumono registri diversi.
Pensate che non lo abbia fatto davvero? Sappiate che finite le
vite disponibili in Candy Crush bisogna aspettare un sacco di tempo prima di
giocare di nuovo.
Si tratta di un romanzo o una raccolta di racconti? Lascio questo
annoso problema a quelli che sanno distinguere la differenza tra una pizza quattro
stagioni e una capricciosa o a tutti quelli che hanno la passione di erigere
campanili solo per cercare altri campanili con cui litigare.
Se una storia ha qualcosa da trasmettere, poco importa che sia
pubblicata da un editore piuttosto che un altro, stampata su carta o
visualizzata su un kindle, appartenga a un genere di moda piuttosto che a uno
di nicchia.
Se vi piace leggere, non dovreste avere la passione per le
etichette… ma solo quella per gli incastri.
The Junkie Quatrain, gli infetti di Baugh di Peter Clines. Dunwich
edizioni. 155 pagine, € 11,90. 2016, disponibile anche in formato digitale.
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