Negli anni mi è capitato di
vedere qualche pellicola ma la miaprima volta al cinema è stata nel ’86. Era
una domenica pomeriggio, in giro non c’era nessuno dei miei amici e in tasca
avevo abbastanza soldi per pagarmi il biglietto d’ingresso, così mi ritrovai al
primo spettacolo per vedere Platoon di Oliver Stone.
Si tratta di
un ricordo personale, non sembra essere un’impresa eccezionale ma l’apparenza
inganna. All’epoca avevo 10 anni e, per infilarmi in sala, ho dovuto mentire al
solerte bigliettaio che mi ha squadrato più di una volta. Non ho aggiunto anni
alla mia età, non avrei potuto spacciarmi per un quindicenne, neppure se mi
fossi presentato con una sigaretta tra le labbra, mi limitai a dire che i miei
genitori erano già entrati e mi aspettavano in sala.
In realtà,
mamma e papà pensavano fossi al campetto da calcio a correre dietro a un
pallone.
Dieci anni dopo interpretai una
piccola parte nel cortometraggio “Liberi e belli, ovvero del fardello del
capello” di Giuseppe Anderi e, nonostante l’impresa, mai e poi mai avrei
pensato di vedermi al cinema.
Eppure la vita prende direzioni
impreviste e ti porta lontano, ben oltre i sogni.
Nel 2018 avrò la fortuna di riprovare
l’ebrezza di essere sia sulla poltrona come spettatore che sul grande schermo.
Sì, avete letto bene: seconda
volta ma procediamo con ordine.
In soli due anni, grazie a
Roberto D’Antona regista/sceneggiatore/attore e Annamaria Lorusso
attrice/produttrice, ho avuto la fortuna di partecipare a tre progetti: The Reaping,
The Wicked Gift e Fino all’Inferno.
Eccovi servita la sinossi
ufficiale:
“Tre
rapinatori in fuga verso una nuova vita incrociano la propria strada con una
donna e suo figlio e con la tragica maledizione che portano con sé. A dare loro
la caccia, l’ex boss malavitoso per cui lavoravano e una misteriosa
organizzazione segreta composta da uomini senza scrupoli. A questa folle corsa
in camper verso l’inferno si uniranno a loro una gelosa fidanzata e un
ex-sbirro dai metodi sbrigativi. In palio, la vita del bambino e il futuro del
mondo.”
Grazie a loro, Il 12 giugno 2016
mi sono ritrovato davanti alla macchina da presa per interpretare un piccolo
ruolo in una serie che sta avendo un buon riscontro di pubblico e critica negli
Stati Uniti e che potete trovare qui.
Le riprese per la mia prima volta
al cinema sono avvenute il 7 aprile 2017. Se fossi un vip, si potrebbe dire che
ho fatto un piccolo cammeo nella pellicola The Wicked Gift – che sarà
proiettata in tutta Italia dal 6 dicembre – ma, dato che sono un perfetto
sconosciuto, sarò più onesto scrivendo che ho fatto una piccola particina in un
film che saprà conquistarvi per molte buone ragioni.
Per ultima ma non meno importante,
c’è l’esperienza di Fino all’Inferno che verrà messo in cartellone il prossimo
anno. A questo giro ho avuto un doppio ruolo, ho vestito i panni di uno dei
personaggi del lungometraggio e sono stato assistente di produzione. Avventura
iniziata il 20 ottobre e che si è conclusa da pochissime ore.
In merito a Roberto e Annamaria
ci sarebbe molto da dire, sono due ottimi attori e grazie al loro impegno e
alla loro passione stanno facendo cose incredibili. Tutti e due, invece di
dormire sui numerosi premi e riconoscimenti che hanno ricevuto in passato, si
impegnano attivamente per fare qualcosa di buono.
E, credetemi, ne vedrete delle
belle.
Davvero, a loro devo moltissimo e
li ringrazio senza alcuna vergogna.
Quest’ultimo mese è trascorso in
fretta, sono entrato a far parte della L/D production e ho avuto modo di
imparare e ricevere moltissimo dal resto della troupe. Ad esempio, Paola Laneve
è la make-up artist che ha dimostrato che anche uno come me può essere
presentabile senza utilizzo di effetti speciali, mentre la production manager Erica
Verzotti mi ha insegnato che si può essere efficienti e rapidi nonostante il
sonno ti rallenti più di un quintale di piombo nelle scarpe.
Durante le riprese ho avuto due
angeli custodi che con molta calma e pazienza mi hanno insegnato tutto: il
primo è il direttore della fotografia Stefano Pollastro, un uomo che anche in
mezzo all’Apocalisse avrebbe una scorta di soluzioni rapide ed efficaci e
Francesco Emulo, il secondo assistente alla regia, che ha la serietà necessaria
per trasformare la vita in un gioco.
Grazie Ragazzi.
Per non parlare del primo
assistente alla regia, Mr. Alex D’Antona e Aurora Rochez fonico di presa
diretta. Se Alex con uno sguardo riesce a percepire l’essenza di tutto quel che
vede, Aurora capisce quel che si dice ben oltre il suono della voce.
Infine ci sono Daniele Ciceri, lo
still photographer che scatta sempre al momento giusto e Andrea Milan il direttore
del Marketing, l’uomo che - con buone probabilità - è il responsabile del fatto
che sentiate parlare di un prodotto L/D Production.
Non sono pagato ogni tot di
parole buone spese per qualcuno, è stato davvero molto bello lavorare gomito a
gomito con Roberto, Annamaria e il resto della ciurma.
Oltre al reparto tecnico, ho
avuto la fortuna di conoscere gli attori, quelli veri, da cui ho cercato di
imparare e di rubare il più possibile della loro arte.
Grazie a Giada Robin, Kavita Albizzati, Mirko
D’Antona, Michael Segal, Alessandro Carnevale Pellino, Aaron Maccarthy, Federico
Mariotti e i già citati Roberto, Annamaria e Francesco.
Ora che tutto è finito, spero di
tornare al più presto sul set per condividere nuove avventure con queste
meravigliose persone.
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