Spesso cerco di leggere romanzi che possano sia intrattenermi che farmi riflettere. Vero, sono io quello che pretende ma se allo stesso prezzo di copertina posso avere tutti e due, preferisco. Sarò spilorcio, ma lasciamo stare...
In questi giorni ho
avuto il piacere di leggere Trama Imperfetta. Torino, Piazza Carlo
Alberto di Rocco Ballacchino. I capitoli brevi, lo stile
effervescente, una certa dose di cultura -che non guasta mai-,
un'indagine che coinvolge sin da subito rendono la lettura piacevole
e agevole. Non incapperete mai in pagine appesantite da verbose
descrizioni o situazioni gestite con dialoghi farciti di spiegazioni
o inseriti giusto per allungare il brodo per approdare a un numero
minimo di pagine.
La trama imperfetta
non è quella che anima il romanzo, ma è il problema che ogni
assassino deve gestire nel tentativo di farla franca.
Dopo La scena del
crimine, questo secondo capitolo rimette in moto la squadra
investigativa del Commissario Sergio Crema.
Cerco di gestire un
blog spoiler free quindi tendo a ridurre al minimo le sinossi,
preferisco concentrare la mia attenzione su altri aspetti, ma vi
assicuro che la caccia tra guardie e assassini non è solo puro e
semplice intrattenimento.
Nel dettaglio.
Sfruttando a proprio favore le avverse condizioni meteorologiche, un
misterioso individuo abbandona ai piedi del monumento dedicato a
Carlo Alberto un sacchetto contenente una ciocca di capelli.
L'impressione che si
tratti di una crisi di attenzione di un mitomane non dura molto
perché un finestrino rotto dell'autocivetta e un nuovo indizio
aprono scenari che vanno dal rapimento all'omicidio.
Questo è solo
l'inizio, vi invito a scoprire il resto, non ne rimarrete delusi.
Come nella
precedente pubblicazione, l'autore ha dato risalto alle peculiarità
di Torino. Se l'esordio di questi romanzi seriali è nata
nell'ambiente cinematografico (inutile ricordare che la Mole
Antonelliana ospita il meraviglioso museo del cinema), questa volta
l'azione si svolge ripercorrendo la storia del Risorgimento.
Nessun salto nel
tempo, è un buon giallo che rivisita i fasti dell'epoca d'oro della
città e lo fa attraverso un legame che unisce i monumenti che
testimoniano le personalità e l'operato di personaggi come il già
citato Carlo Alberto, ma anche Vittorio Emanuele II, Giuseppe
Garibaldi, Camillo Benso di Cavour.
Sempre più spesso
mi accorgo che il confine tra Giallo e Noir è molto labile; i due
generi si stanno contaminando e la differenza si sta assottigliando.
Tanto per intenderci, sugli scaffali ci sono meno gialli a
orologeria, dove la raccolta degli indizi stringe il cerchio attorno
al colpevole, e molti noir non sono più una divagazione attraverso
la società da cui il colpevole esce pulito e l'antieroe sconfitto
sempre e comunque.
Entrambi, seppur con
meccanismi diversi, raccontano la realtà in cui viviamo e il delitto
assume contorni “quotidiani”, senza essere la solita composta
esposizione del cadavere o la malinconica messa in scena di spreco di
vite.
In questo senso Trama imperfetta è ricco di spunti per riflettere sulla società in cui viviamo e su come cerchiamo di sopravvivere, su chi potevamo essere e su chi siamo diventati.
Il Commissario Crema e l'Ispettore Quadrini si trovano spesso ai lati opposti del gusto e, appena se ne presenta l'occasione, non disdegnano il confronto. Credete si tratti di una gag tra protagonista e spalla, magari un omaggio alla comicità retro'?
Ballacchino dà un
volto e un'anima al dna italico; ognuno nella sua posizione è sempre
polemico, certamente inamovibile e un po'(troppo) ironico.
Anche
inconsciamente, siamo diventati tutti più aggressivi e tendiamo a
vivere come separati in casa che continuano ad allontanarsi,
discutendo all'infinito con toni e modi da tifo calcistico, senza mai
arrivare a una soluzione o a un finale. Non siamo più nemmeno in
grado di differenziare i nostri pensieri e stabilire delle giuste
priorità. Sto esagerando? Va bene, non è il vostro caso, ma date
una occhiata ai vostri simili quando pascolano sui social.
Battibeccano su tutto, non importa se a favore del giusto o dello
sbagliato, delle questioni importanti o delle sciocchezze,
l'importante è trasformare qualunque piazza in un ring e cercare di
schiacciare l'avversario.
E tutte queste risse
verbali non conducono a nulla di fatto, spostano a domani l'eventuale
conciliazione, quella necessaria unità per confrontarsi e risolvere
dei problemi veri.
Altro aspetto
pregevole è la capacità di far percepire al lettore l'impressione
che i protagonisti siano in transito. Sergio Crema è in prestito
alle indagini, spesso le sue intuizioni sono tormentate dalle
difficoltà di fare combaciare famiglia e lavoro o hanno una battuta
di arresto nel tentativo di chiarire il legame che ha con la
dottoressa Bonamico.
A questa logica non
sfugge neppure Mattia Ferrante, un giovane ricercatore, che si
arrangia, temporeggia e ci prova, ma che è agli sgoccioli ed è
pronto a fare le valige per volare all'estero.
Nessuno agisce
davvero, si limitano ad aspettare l'occasione giusta, quel momento
magico in cui tutti i pezzi si incastreranno e la vita tornerà a
essere quella prima della crisi culturale ed economica.
C'è bisogno di
scrivere che l'Italia è un paese in transito? Che si stia avanzando
verso un futuro o il baratro non è dato di sapere, ma si salveranno
solo quelli con il paracadute, mentre tutti gli altri... riempiranno
l'abisso. Infine, c'è un altro aspetto che mi piacerebbe
approfondire, ma è parte integrante del finale.
Meglio evitare!
Ma la smetto di
importunarvi con una marea di chiacchiere.
C'è poco altro da
dire e molto da leggere.
Trama Imperfetta.
Torino, Piazza Carlo Aberto di Rocco Ballacchino. Fratelli Frilli
Editori collana I tascabili. € 10,00 pagine 224. Disponibile anche
in e-book.
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