venerdì 13 gennaio 2017

Il bastone e lo stagno.






Negli anni mi è capitato di leggere qualche romanzo e ho notato che tra letteratura e cronaca esiste un rapporto di simbiosi. Non sto dicendo nulla di nuovo, sia chiaro. Ormai chiunque è in grado di capire che l’una influenza l’altra e così sarà fino alla fine dei tempi. Siccome mi piace scrivere cose scontate, vi aggiungo anche l’osservazione che la prima è lo strumento adatto con cui analizzare la società, molto di più degli approfondimenti pomeridiani proposti dai talk show condotti dagli avvoltoi dell’informazione.


Per come la vedo io, lo scrittore è colui che immerge il bastone nell’acqua e costringe il filosofo a pensare. Ci hanno raccontato questa storia un milione di volte e, com’è come non è, finisce sempre che l’amante della sapienza è l’investigatore sveglio, o il detective privato navigato se siete più da hard boiled, che svela l’inganno, risolve il caso e tutti vissero - più o meno - felici e contenti.


Vogliamo gettare un occhio a quel truffaldino che si diverte a ingannarci? È un “conta balle”, uno che per mestiere inventa un sacco di bugie e si impegna al punto da farle sembrare vere.

Arriviamo anche a fargli i complimenti se riesce a prenderci per il naso e portarci a spasso come, dove e quando gli pare.


Non ha fatto altro che ispirarsi a un fatto di cronaca e lo ha messo a mollo nella propria fantasia. Insomma, nel pieno rispetto delle due ovvietà con cui ho aperto il mio delirio, ha solo preso un bastone e lo ha immerso nell’acqua.

Noi lettori, cosa vediamo? Il bastone spezzato, esatto.

Quindi, che ci piaccia o meno, dobbiamo trasformarci in detective, o filosofi se siete più intellettuali, e scoprire dov’è l’inganno. Vuoi che nelle indagini non focalizziamo l’attenzione su qualche dettaglio e non raccogliamo delle prove che ci costringono a riflettere sulla società e la realtà in cu viviamo?


Quando abbiamo risolto il caso, siamo arrivati alla Verità? Non credo, la somma di tutte le menzogne dello scrittore sono solo… una somma di menzogne e nient’altro.

Vedetelo come il diavolo ingannatore che teneva compagnia a Cartesio mentre scioglieva la cera, si è preso gioco di noi per mostrarci la sua verità.

Tocca a noi capire se possiamo scacciarlo fiatando un semplice “Pape satàn, pape satàn aleppe” o se ci troviamo al cospetto di Lucifero, il Portatore di Luce.


Ed eccoci arrivati al punto. In questi giorni ho letto Nelle Fauci del Mostro, una raccolta di racconti noir curata da Andrea Gamannossi che ha come filo conduttore il Mostro di Firenze.

Dieci scrittori hanno caricato la penna con delle falsità per raggirarci.

Il risultato?

Ottimo direi, perché con stili e spunti differenti agevolano la riflessione sull’enigma umano del Mostro di Firenze; illuminano zone d’ombra su alcuni retroscena degli omicidi, sul numero possibile e le molteplici identità di un solo uomo, l’appartenenza e le motivazioni di eventuali mandanti, la scoperta di nuove possibilità investigative.


Ma non è tutto, poiché riescono anche a rievocare la costante presenza di un’ombra sfuggente nelle paure di chi ha vissuto quel periodo, dell’urgenza con cui le forze dell’ordine hanno dovuto reinventarsi, della pesante eredità lasciata in dono a una splendida città e la tremenda possibilità di uno sgradito ritorno dell’assassino, di come una figura così negativa possa essere stata inconsapevolmente una salvezza,  o come una scia di sangue colleghi luoghi distanti nel tempo e nello spazio e, incredibile ma vero, la possibilità di sfruttarne il mito per migliorare la propria condizione o semplicemente per fini personali.


Non appartengo a quella schiera che evita per principio le raccolte di racconti ma, lo ammetto, si presenta qualche difficoltà nel recensirle. Li ho letti tutti e alcuni mi sono piaciuti più di altri ma il mio problema è come riassumere in poche righe ogni singolo lavoro.

Mi perdonino gli autori se mi limito a citarli ma credo, o almeno spero, di avere presentato in parte ogni storia, lasciando al lettore la curiosità e il compito di scoprire chi ha scritto cosa.

In rigoroso ordine di apparizione abbiamo:

Due – Mirko Tondi.
Phobia – Arianna Niccolai.
Francobolli e vecchi castelli – Paolo Piani.
La finestra sul mondo – Andrea Gamannossi.
Il mostro è tornato – Stefano Rossi.
Eros e Morte – Sergio Calamandrei
Amori perigliosi – Vario Cambi
Ouroboros – Bernardo Fallani.
La voce delle macchine – Simone Innocenti.
Il mostro dentro – Paolo Romboni.

Al netto dei miei mancati riassunti, vi assicuro che Nelle fauci del mostro è una piacevole lettura.

Nelle fauci del mostro a cura di Andrea Gamannossi.  Felici Editore, Istos Edizioni, collana Gialli. Nuova serie. 223 pagine, € 12, 90. 2016 disponibile.

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