Qualcuno si ricorda dei Tin Machine e l’indolenza con cui il
frontman del gruppo annunciava “I can’t read and I can’t write down”?
Se vi sfugge qualche dettaglio, mi riferisco alla breve
esperienza di Mr. David Bowie nei due album composti con un gruppo musicale
nell’89 e nel ‘91.
I can’t read è un report musicale scritto prima della
nascita dei social network e della famigerata rete, in cui il cantante viene
travolto dal fastidio del Rumore Bianco dell’esistenza.
Le maiuscole non sono a caso, servono per citare l’omonimo
romanzo scritto nell’85 da Don De Lillo in cui, oltre ad approfondire la paura
di morire dell’uomo, rivela la desolazione degli anni ‘80. Gesti semplici come
cedere la speranza e la fede a dubbie ancore di salvezza, adeguarsi agli usi e
costumi del consumismo sfrenato, essere travolti e indottrinati dai mass media,
rendersi conto della generale inconsistenza degli intellettuali e la paranoia
di essere intrappolati in cospirazioni e congiure nascoste sotto la superficie
della quotidianità.
Vi consiglio la lettura di Rumore Bianco di Don De Lillo e
l’ascolto di I can’t read.
In trenta anni la situazione non sembra essere cambiata
molto. Internet e i social network non hanno avviato nessuna rivoluzione, si
sono subito adeguati allo status quo e, in un continuo rispecchiamento, hanno
iniziato a collaborare con il lato ignorante della peggior televisione.
Per quanto possibile, cerco di non essere imprigionato dalla
stessa apatia manifestata da Ziggy Stardust per il pianeta Terra, installando
un filtro contro questo Rumore Bianco che mi fa pesare le parole con cui alcuni
farciscono lo spazio virtuale con i fatti che gli stessi compiono nella realtà;
capite che alla fine si tratta di eliminare il 90% della spazzatura digitale e
concentrarsi su poche, pochissime, persone davvero interessanti.
Prima di annoiarvi con una dose superflua di chiacchiere,
passo al vero soggetto di questo mio nuovo delirio: Eros D’antona.
Regista pugliese, classe ’85, si è fatto notare nel cinema
indipendente e ha ricevuto diversi riconoscimenti con opere del calibro di Mind
Trip, Ora Pro Nobis, Insane.
Dopo aver accompagnato Haunted al Festival di Berlino e Cannes, è tornato
alla regia per realizzare il suo progetto “Die In One Day", un thriller
horror prodotto dalla Funny Dreamers con accordi di distribuzione worldwide, ad
accompagnarlo nell’impresa c’è il cast tecnico composto da Mariantonietta
Savino, Roberto Marinelli, David White, Carlo De Santis, Nunzio Santoro,
Domenico De Cesare, Alessia Gentile, Tara Jabul, Lucia e Mario D’Antona.
Al momento, l’unica indiscrezione sulla trama l’ha
rilasciata lo stesso Eros.
“In questo film capiremo cosa un padre è disposto a fare per
salvare la propria figlia.”
Ne vedremo delle belle.
Le musiche originali saranno composte dal Maestro Andrea C.
Pinna, verrà recitato in inglese e nel cast internazionale reciteranno attori
importanti quali David White, Kateryna Korchynska, Mirko D’Antona, Cinzia
Susino e un importante cammeo, rigorosamente Top Secret.
Die in one day ha subito incontrato il favore di marchi
nazionali e internazionali che hanno creduto nel progetto come We Make-Up,
Eyemed Technologies / Adore Lenses, JB4 Just Before abbigliamento, Lo Sfizio ed
Emidea / Caffè Fanelli.
Cosa si può aggiungere?
Niente, se non che aspetto – con impazienza – di vederlo
presto.
In attesa di altri aggiornamenti, per ora è tutto.
Nessun commento:
Posta un commento