La cura di Battiato è una canzone
che riesce a piacere a molti, anche a chi storce il naso davanti
all’intellettualismo portato in dono nei testi scritti in collaborazione con
Manlio Sgalambro.
Quando vi capita di ascoltarla, preferite
cantarla a qualcuno o vorreste essere la persona a cui è dedicata? Tra salvatore e salvato chi è
“l’essere speciale”, colui che attraversa le “correnti gravitazionali” o quello
che attira “fallimenti”?
La cura non è una competizione
tra soggetti ma il racconto della separazione delle metà perfette che, grazie
alla forza di attrazione de L’amor che
move il sole e l’altre stelle, diventeranno speciali quando si uniranno per
formare l’Androgino.
Battiato platonizzato con un
pizzico di taoismo riesce a scioglierci mentre ascoltiamo la perfezione che
ricerca l’imperfezione per essere viva.
Potremmo aprire una parentesi su
quanto l’era digitale e il narcisismo Next Gen abbiano trasformato la perfezione
in like, rendendo onanistica la nostra esistenza, ma questa è tutta un’altra
storia.
Dicevamo, l’amore è
un sentimento meraviglioso ma da chi impariamo ad amare? Esatto, da mamma e papà.
Vi siete mai sentiti dire dalla
parte genitoriale che “siete speciali”?
Oggi il mio delirio è dedicato a
una famiglia composta da esseri davvero speciali, nel senso che ognuno ha un
potere che lo rende unico.
La straordinaria Famiglia
Telemachus di Daryl Gregory è un romanzo edito da Frassinelli. Narra la vita e
l’opera di Matthias “Matty” Telemachus, un quattordicenne di Chicago che nel
’95, quando non è impegnato a fantasticare sulla cugina Malice, scopre di appartenere
alla terza generazione di una genia di fenomeni.
I nonni Teddy Telemachus e
Maureen McKinnon erano rispettivamente un abile truffatore dalla mano lesta e
la più potente sensitiva del mondo. Il dna irlandese passò alla generazione
successiva e portò in dote la telecinesi al primogenito Frankie, l’abilità di
scoprire ogni menzogna alla figlia Irene e la preveggenza al piccolo Buddy. I
cinque si esibivano in teatro riscuotendo successo ma tutto ebbe fine quando in
televisione furono smascherati dall’Incredibile Archibald, un illusionista
impegnato a scoprire i trucchetti di tutti gli imbroglioni.
Scoprire perché Maureen è morta e
cosa c’entrano la matita rosa di zio Buddy, la spesa di Teddy al Dominick, il
pizzo che zio Frankie versa a Mitzi e l’amore a distanza di Irene nei tentativi
di Matty per controllare il proprio talento è compito del lettore. Si tratta di
una storia non lineare ben congeniata che si sviluppa su diversi piani
temporali e amplifica l’orizzonte narrativo spostando il punto di vista sui
diversi personaggi.
Pur avendo qualche affinità con
X-Men, I Fantastici Quattro e la serie televisiva Heroes è stata una lettura
piacevole. Ho apprezzato il tono ironico con cui vengono presentati i
Telemachus, sin dalle prime righe li ho trovati simpatici e questa scelta non impedisce
di creare situazioni e legami che toccano altri sentimenti. Grazie alla bravura
di Daryl Gregory, non ho mai perso la bussola durante la lettura e la curiosità mi
ha spinto sino all’ultima pagina per scoprire se sarebbero riusciti a essere “speciali”
prendendosi cura l’uno dell’altro.
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